Raimo è come la Salis: fanno marketing per se stessi. Ma la sinistra non ha più altro

· 11 Novembre 2024


Raimo è una questione di buona educazione diventata caso politico perché rivelatrice del vuoto cosmico che sta vivendo la sinistra italiana in questa fase storica. Una fase ormai lunga, in cui il messaggio che passa alle nuove generazioni è che se vuoi diventare europarlamentare basta andare all’estero e farti arrestare con l’accusa di aggressione e che per aspirare al Parlamento basta insultare il proprio ministro.
Raimo e Salis hanno in comune una grande capacità di marketing di se stessi, che nulla ha a che fare con la buona politica e che certo non può sfuggire agli intellettuali di sinistra. Eppure, in mancanza di leader politici capaci di convincere l’elettorato, agli intellettuali di sinistra non resta che prendere personaggi in cerca di autore e farne degli eroi. La vecchia sinistra si sta rivoltando nella tomba.

Il tema non è Raimo, che è solo un professore che ha dimostrato di non conoscere la buona educazione e che ha più volte tentato la via politica. Il tema non è la sanzione giustamente comminata dall’USR Lazio, la cui direttrice, Anna Paola Sabatini, è stata magnanima: basti pensare al licenziamento inflitto anni fa al docente che insultò sui social l’Azzolina. Il tema non è neanche chi sia il ministro. Valditara si è spinto dove la sinistra stessa non è mai riuscita ad arrivare: dal docente in più per aiutare gli studenti immigrati in difficoltà con la nostra lingua, a rinnovi contrattuali mai visti nella storia della scuola italiana. L’elenco è lungo e non è questa la sede per snocciolarlo.

La sinistra è sempre scesa in piazza contro i suoi stessi ministri, contro Berlinguer, contro la Fedeli, figuriamoci se non scenderà in campo contro Valditara. La storia del Paese dimostra che l’Istruzione è sempre stato il ministero più bersagliato di tutti, quello più in prima linea, e quindi la Meloni giusto al MIM ha messo in campo un numero uno. Nessun altro potrebbe stare saldo al timone del MIM come Valditara in questo momento storico. Non si può dire che la Meloni sia stata sempre perfetta nella scelta delle persone – e in questo ha tutta la mia solidarietà di donna – ma nel caso del Ministero dell’Istruzione ha senza dubbio fatto centro. Ed è ovvio che la sinistra attacchi Valditara per colpire tutto il Governo. Come? Senza mezzi né leader, usa Raimo, un professore, per farne un martire.

Il punto più grave resta però un altro: la disonestà intellettuale che farebbe rivoltare nella tomba mio nonno partigiano. Travestire come mancanza di libertà di espressione quel che è una mancanza di educazione e di rispetto. Non è “colpa” di Raimo se la sinistra ne fa un personaggio, c’è persino una raccolta fondi di fronte alla quale i poveri dovrebbero impallidire. Del resto, i poveri non sono più rappresentati dalla sinistra, quindi il problema non si pone. I poveri vanno nella Lega o in Fratelli d’Italia perché la sinistra italiana oggi è la casa dei radical chic che non sanno quanto costa un chilo di pane ma parlano in nome di una cultura che è sempre stata, in teoria, appannaggio della sinistra.

Attenzione: l’onestà intellettuale è ciò che fa di una persona una persona. Il caso Raimo spiega perché la gente di sinistra non ha più una sinistra da votare. Chi ha rischiato la vita per la libertà del nostro Paese mai avrebbe travestito la maleducazione con la libertà di espressione. Chi ieri dal punto di vista etico prendeva le distanze da leggi ad personam e bunga bunga oggi, dallo stesso punto di vista etico dovrebbe prendere le distanze dalla disonestà intellettuale che sta costruendo il caso Raimo. Povero Raimo, usato dalla sua stessa sinistra. Raimo è stato sanzionato da un collegio dell’USR Lazio per aver violato l’articolo 54 della Costituzione che sottolinea l’obbligo di adempiere con disciplina ed onore alle funzioni pubbliche, questa è la verità. La sanzione ha difeso la Costituzione. Tutti dovremmo difenderla, con onestà intellettuale. Recuperiamola, vi prego, per i nostri ragazzi: l’onestà intellettuale.

(Anna Maria De Luca è Dirigente scolastica del Liceo statale Maria Montessori, a Milano)


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