Autonomia energetica? Solo con il nucleare
Alessandra Mori · 12 Febbraio 2025
Fra gli ospiti di Alessandra Mori in questa puntata di Pop economia-Rumore hanno discusso di fonti energetiche il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli e il giornalista de La Verità e di Panorama ed esperto in economia Nino Sunseri.
“Il prezzo del gas continua a salire perché, anche se questo non è un inverno eccezionale, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina le scorte stanno scendendo, e ora c’è anche l’interruzione totale dalla Russia da cui proveniva il 40% del gas. Pertanto è un normale squilibrio domanda-offerta, ma ci vuole tempo per affrancarsi da questa dipendenza che risale al 1974”.
“Il problema del nostro sistema energetico è avere capacità di riserva: che cosa si fa se, come è venuta a mancare la Russia, un giorno capita con l’Algeria, o con gli Stati Uniti, o con la Francia? Sì, si potrebbe pensare a qualche intervento tipo quelli del 2022, gli aiuti di Stato, cioè ridurre l’iva, ma questo vuol dire poi aumentare le bollette, cioè è un gioco delle tre carte”.
“L’Italia nel 2023 ha versato 93,7 miliardi di dollari per l’energia. Allora il punto è: come ottenere l’autonomia energetica, che in Europa nessuno ha? Abbiamo le centrali idroelettriche che sono un grande patrimonio che risale ai primi del Novecento, le fonti solari ed eoliche, che qualcosa fanno. La produzione di gas potrebbe essere maggiore, abbiamo una capacità di 10 miliardi di metri cubi, oggi siamo a 3 e ne importiamo 59”.
“E poi c’è il nucleare. Che è controverso e difficile in tutte le democrazie, inclusi gli Stati Uniti, ma dobbiamo ripartire da lì: o gli scienziati si sono sbagliati o il cambiamento climatico esiste davvero e finiremo bolliti, ma n ogni caso dobbiamo cambiare, perché al momento dei combustibili fossili non si può fare a meno. Quindi resta il nucleare, l’unica fonte prevedibile, programmabile, a grande intensità energetica e zero, o quasi, emissioni di Co2”
“Sono contento che il presidente del Consiglio abbia fatto una scelta decisamente atlantista, noi dobbiamo stare con gli Stati Uniti, con l’Occidente, con le democrazie, e cambiarle dall’interno, aiutare a modificare certe idee un po’ troppo rivoluzionarie degli ambientalisti sull’energia, studiare meglio la questione del clima. Se l’energia è un problema per l’Europa e non lo è per gli Stati Uniti, è perché loro hanno sfruttato le risorse interne, di gas soprattutto, che vuol dire anche fare delle trivellazioni. Nel mondo la prima fonte è il petrolio, e con il gas che è la seconda insieme fanno il 60% della domanda mondiale di energia. Tutto il mondo sta perforando per fornirsi di energia”.
“Purtroppo per avere il nucleare ci vorranno dieci anni, ma bisognerà pur cominciare”.