Grazie Micron, ci hai mostrato che questa Europa è inutile

· 18 Febbraio 2025


Cari ascoltatori, oggi ci tocca parzialmente smentire quanto abbiamo detto ieri: è un bene che Emmanuel Macron/Micron abbia convocato il surreale controvertice europeo di Parigi, perché così ha disvelato i tre assi su cui si muove il moloch dell’Unione Europea: l’ipocrisia, la retorica e l’inefficacia.

Ipocrita è l’improvvisa angustia di Micron e di quelli come lui per le sorti dell’Ucraina e di conseguenza la sua preoccupazione per le iniziative degli Stati Uniti, che vede quasi come un nemico dell’Occidente; mentre è un fatto, nonostante i giornaloni persistano a dimenticarsene, che se l’Ucraina finora ha retto, frustrando il piano di annessione integrale di Vladimir Putin, è stato grazie al contributo in tecnologia e intelligence degli americani e in parte del Regno Unito, non dell’Europa continentale che si è ritrovata ieri sera a Parigi.

Retorico è il tentativo del piccolo Bonaparte di porsi come alternativa al presidente americano, di controbilanciarlo: a Parigi gli attori europei non sono riusciti ad andare oltre al dire che l’iniziativa di Trump non va bene, non è emersa una proposta, men che meno un piano realistico su cui convergere, per cui risulta chiaro che il no a Trump è una posizione puramente ideologica. E tutto questo mentre oggi Marco Rubio e Sergej Lavrov danno il via agli incontri, il vero ballo strategico fra Stati Uniti e Russia.

L’inefficienza dell’Europa è poi il dato più spettacolare: dal tavolo di Parigi non è uscito uno straccio di posizione comune, se non un generico impegno ad aumentare la spesa militare europea, che però è quello che ha chiesto proprio Trump: è una scelta obbligata e certo non di ieri, dal momento che l’alternativa paventata dal presidente americano è che l’assetto dell’Alleanza atlantica venga messo in discussione. Per il resto, ieri sera non è stato prodotto nulla di concertato, tanto meno un’alternativa al piano americano. Ed è anche ovvio che non ci sia, perché, come diceva Margaret Thatcher, l’Europa è grande perché ha gli Stati nazione, la Gran Bretagna in quanto Gran Bretagna, la Spagna in quanto Spagna, la Francia in quanto Francia, l’Italia in quanto Italia, la Germania in quanto Germania.

Questa è la ricchezza plurale, secolare dell’Europa. Una posizione univoca non esiste, c’è solo questo tentativo bonapartista frustrato sul nascere: quindi, viva l’incontro di Parigi, che ha mostrato a tutti la nullità dei progetti di Emmanuel Macron.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background